Gli autori, le opere, i testi (I parte)

 Vincenzo Bellini (1801-1835)

da I puritani
Opera seria in tre atti su libretto di Carlo Pepoli, prima rappresentazione 1835.
L’azione si svolge presso Plymouth, in Inghilterra nel XVII secolo, al tempo di Oliver Cromwell. La storia d’amore si intreccia con lo scontro politico fra il partito dei Puritani e quello degli Stuart, dopo la decapitazione di Re Carlo I.
Si festeggiano le nozze tra Arturo ed Elvira, che avranno luogo però, solo dopo che Arturo avrà salvato la regina spodestata ed Elvira sarà rinsavita dalla pazzia che la ha invasa quando ha creduto di essere stata tradita da Arturo

 A festa, a festa (atto I, scena II)
Coro
: A festa! A tutti, a tutti rida il cor, Cantate un santo amor.
Garzon, che mira Elvira, Sì bella verginella, L’appella la sua stella, Regina dell’amor.
Ah! È il riso e il caro viso Beltà di paradiso; È rosa sul suo stel, è un angiolo del ciel.
Se a nozze invita amor A tutti rida il cor.
 Ad Arturo onore. (atto I, scena V)
Coro
: Ad Arturo onore, ad Elvira onore. Amor unisca beltà e valor!
Damigelle d’Elvira: Rosa ell’è di verginelle, Bella al par di primavera;
Come l’astro della sera Spira all’alma pace e amor!
 Scudieri d’Arturo: Bello egli è tra cavalieri, Com’è il cedro alla foresta:
In battaglia egli è tempesta, È campione in giostra e amor.

da La Sonnambula
Opera seria in due atti su libretto di Felice Romani, prima rappresentazione 1831.
È cantato per festeggiare le nozze fra Elvino e Amina, messe però a repentaglio dal sonnambulismo di Amina.

In Elvezia non v’ha rosa (atto I, scena II)
Coro
: In Elvezia non v’ha rosa Fresca e cara al par d’Amina:
È una stella mattutina, Tutta luce, tutta amor.
Ma pudica, ma ritrosa, Quanto è vaga, quanto è bella:
È innocente tortorella, È l’emblema del candor. Viva!
Te felice e avventurato Più d’un prence e d’un sovrano,
Bel garzon, che la sua mano Sei pur giunto a meritar.
Tal tesoro amor t’ha dato Di bellezza e di virtude
Che quant’oro il mondo chiude, Che niun re potria comprar.
È innocente tortorella, È l’emblema del candor.

Gaetano Donizetti (1797-1837)

da Don Pasquale
Opera buffa in tre atti, su libretto di G. Ruffini, prima rappresentazione 1843.
Per consentire il matrimonio di Ernesto, nipote di don Pasquale, e Norina, quest’ultima si presta ad un finto fidanzamento con lo zio. Per farsi ripudiare Norina avanza molte pretese e si comporta con estrema arroganza. Alla fine don Pasquale esasperato benedirà le nozze tra il nipote e la sedicente sua sposa.

I diamanti presto, presto (atto III, scena I)
Camerieri
: I diamanti, presto, presto… La cuffiara… Venga avanti. ..In carrozza tutto questo. Il ventaglio, il velo, i guanti…Presto, presto…I cavalli sul momento ordinate d’attaccar.
Don Pasquale: Che marea, che stordimento! È una casa da impazzar!
Camerieri: Presto, presto…i cavalli, la carrozza…presto presto.
Che interminabile andirivieni (atto III, scena III)
Coro di servi e camerieri
: Che interminabile andirivieni! Tin tin di qua, tin tin tin. Ton ton di là, ton ton ton. In pace un attimo giammai si sta. In pace un attimo mai non si sta. Ma… casa buona, montata in grande. Si spende e spande, v’è da scialar…Finito il pranzo vi furon scene… Comincian presto. Contate un po’… Dice il marito: «Restar conviene». Dice la sposa: «Sortire io vo’». Il vecchio sbuffa, segue baruffa, ma la sposina l’ha da spuntar… V’è un nipotino guastamestieri… Che tiene il vecchio sopra pensieri…La padroncina è tutto foco. Par che il marito lo conti poco…Zitti prudenza, alcun qui viene. Si starà bene, c’è da scialar.

 da Elisir d’amore
Melodramma giocoso in due atti, libretto di F. Romani, prima rappresentazione 1832.
L’umile contadino Nemorino, innamorato di Adina è incapace di dichiararsi. Ma arriva in paese Dulcamara che, fingendosi dottore, vende a Nemorino un fantomatico elisir d’amore che dovrebbe risolvere i problemi d’amore, compresi quelli tra Nemorino ed Adina. Sarà, invece, una furtiva lacrima a svelare l’intensità del loro amore.

Che vuol dir codesta suonata (atto I, scena IV)
Coro:
Che vuol dire codesta sonata? …la gran nuova venite a vedere. In carrozza dorata è arrivato un signor forestiere. Se vedeste che nobil sembiante! che vestito! che treno brillante! Certo, certo egli è un gran personaggio… Un barone, un marchese in viaggio… Qualche grande che corre la posta… Forse un duca… fors’anche di più.
Osservate ver noi già s’avanza: i cappelli, i berretti giù, giù.